12 maggio 2008

VERBALE DELLA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE STATUTO DELLA COSTITUENDA RETE DI ECONOMIA SOLIDALE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

SABATO 26 APRILE 2008 A PALAZZOLO DELLO STELLA C/O CASA DEL MARINARETTO
Dopo una breve sintesi degli esiti della riunione di Palmanova del 15 marzo 2008, nella quale l’Assemblea aveva nominato una commissione alla quale era stato affidato il compito di elaborare una bozza di statuto della costituenda Rete di economia solidale del Friuli Venezia Giulia, si è preliminarmente dato lettura della Carta per la rete italiana dell’economia solidale.
La Commissione ha sostanzialmente condiviso i contenuti del documento nazionale, con le seguenti puntualizzazioni: occorre superare la logica produttore-consumatore; l’elenco dei partecipanti ai distretti di economia solidale va esteso alle associazioni di promozione sociale e, più in generale, ai soggetti del terzo settore; fra i fattori di valorizzazione dei territori va ehfatizzato il rafforzamento della rete di relazioni sociali.
Nel corso della discussione sono emerse alcune parole chiave:
1. Autonomia del soggetto, autoproduzione, autogestione. Nella costruzione di una società di economia solidale il tassello base è rappresentato dall’individuo autonomo, ma non atomizzato. Fra le due concezioni storicamente contrapposte dell’individualismo e del comunitarismo, pensiamo ad un soggetto la cui identità è costituita dal sé e dalla rete delle sue relazioni con gli altri. Autori di riferimento: C. Castoriadis e I. Illich.
2. Reciprocità e distretto. Il distretto rappresenta l’unità territoriale, organizzativa e identitaria base degli aggregati sociali, all’interno del quale la forma prevalente di attività economica finalizzata alla sussistenza degli individui si basa sulla reciprocità. Il distretto va quindi visto come la rete sociale primaria nella quale le relazioni, le connessioni fra gli individui sono costituite e rafforzate da valori quali la solidarietà, il dono, la responsabilità, la condivisione di beni comuni. Autore di riferimento: K. Polany.
3. Informazione, conoscenza, partecipazione. La dimensione territoriale e demografica dei distretti deve essere tale da assicurare, in primo luogo, la partecipazione diretta dei suoi abitanti ai processi decisionali, riducendo per quanto possibile il ricorso alla delega (amministrativa e tecnica). Per rendere effettiva questa forma partecipativa occorre che gli individui dispongano e condividano il massimo di informazione e conoscenza.
4. Transizione. Il passaggio non traumatico da una società della crescita irresponsabile ad una società della decrescita solidale è forse il compito più arduo che l’umanità si sia mai trovata ad affrontare. Nel suo ultimo saggio: “Breve trattato sulla decrescita felice”, S. Latouche offre una serie di indicazioni su come concretamente rallentare e poi fermare il treno impazzito della crescita. Noi riteniamo che la strada della costituzione dei distretti e della rete regionale di economia solidale sia quella che ci consente di sviluppare in modo graduale e sistemico le buone pratiche già presenti sul nostro territorio, offrendo quindi un modello di transizione possibile.
Con queste parole chiave la Commissione si è quindi impegnata a definire meglio i due tasselli fondamentali dell’architettura della rete:
1. Il distretto. In questa prima fase viene data l’indicazione di far coincidere i costituendi distretti con gli ambiti socio-assistenziali. L’obiettivo sarà quindi quello di individuare per ogni distretto uno o più soggetti che si assumeranno il compito di essere punto di aggregazione di tutte le buone pratiche presenti in quel territorio.
2. La Rete di economia solidale del Friuli Venezia. Rinviando alle successive riunioni della commissione il compito di stilare l’elenco analitico delle attività della RESFVG, per ora restano confermate le sue tre principali funzioni: di sostegno alla costituzione dei DES; di rappresentanza, nelle diverse sedi, della rete; di promozione di servizi alle buone pratiche e ai distretti, come ad esempio un parco scientifico-tecnologico per favorire il trasferimento e la condivisione dei saperi. Qualora si riuscisse a realizzare tale struttura, la sua gestione tecnica non dovrà essere separata da quella “politica” della Rete. Resta da definire il problema della tipologia dei soggetti aderenti alla Rete regionale (possono iscriversi anche persone fisiche o soggetti collettivi il cui ambito di operatività è di scala territoriale inferiore?).
La commissione ha infine espresso il suo favorevole orientamento sui seguenti punti:
· Per ora è bene mantenere forme di coordinamento provinciale, anche attraverso blog i cui acronimi siano composti dalla sigla RES + la sigla automobilistica della provincia o altra sigla che connoti un territorio sub provinciale.
· Parere favorevole alla partecipazione della RESFVG ad altre reti territoriali vicine: triveneto, Austria, Slovenia.
· Parere favorevole alla partecipazione alla manifestazione Divercity che si svolgerà a Trieste nel prossimo giugno. Mara Giorgini svolgerà funzioni di coordinamento.

1 commento:

mi ha detto...

condivido verbale riunione palazzolo
complimenti per il blog a Jannis
chiedo a mara giorgini di contattarmi al 338-2842281 per divercity

saluti
mi