3 agosto 2008

Pane e pasta per massimo 7 mesi

Fonte: Slowfood
21/07/2008

Coldiretti lancia l’allarme: la produzione italiana e le scorte di grano del 2008 sono del tutto insufficienti a far fronte alla domanda di pane e pasta. Diverse sono le cause di questa crisi profonda del settore, a cominciare dal “blocco delle esportazioni” argentine (che ha causato gli scioperi degli agricoltori qualche mese fa) per proseguire con un’annata da dimenticare per il MidWest statunitense, la siccità australiana e il terremoto in Cina.

Situazioni che devono fare riflettere sul sistema globale, sulla sua fragilità e instabilità intrinseca, ma soprattutto su un modello industriale preso come riferimento dal settore primario e che, per forza di cose, riflette prima degli altri l’insostenibilità del sistema. Basti pensare che un pasto mediamente percorre 1.900 km per arrivare a tavola.

La nota di Coldiretti fornisce alcuni dati: nonostante l’incremento di superficie a frumento avutasi grazie alle politiche comunitarie e che hanno portato a un aumento dei seminati del 18% per il duro e del 14% per il tenero, le produzioni per l’annata agraria 2008 sono di 4,5 milioni di tonnellate per il duro e 3,5 per il tenero. Quantitativi che basterebbero per 6-7 mesi in tutto.

L'andamento dei mercati mondiali è dunque destinato ad avere effetti anche sul piatto principale della dieta mediterranea poiché, nonostante il calo dei consumi interni che sono stimati rispettivamente pari al 5,5 per cento e al 2,5 per cento secondo elaborazioni di dati Ismea - Ac Nielsen sugli acquisti domestici nel primo trimestre 2008, restano fortemente dipendenti a tavola dai cereali. Con una media di 27 chili all'anno a testa, gli italiani sono infatti di gran lunga i maggiori consumatori di pasta a livello mondiale con valori che sono almeno il triplo di quelli statunitensi e degli altri paesi europei mentre sono ben 66 i chilogrammi di pane consumati per persona all'anno.

Fonte: Ecoblog.it, Coldiretti.it
Luca Bernardini

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