28 gennaio 2010

Il punto sulle adesioni alla Rete. Spunti per la prossima Assemblea del 5 febbraio 2010

Primo sintomo. Da quando la RESFVG ha visto la luce, ovvero il 24 aprile 2009 con l'approvazione definitiva del Protocollo di adesione alla rete da parte dell'Assemblea, hanno dato la loro adesione 20 soggetti.
Secondo sintomo. In questi giorni fioccano numerose le richieste di cancellazione dalla lista degli iscritti alla resfvg@gmail.com, quasi sempre con la motivazione che gli argomenti, pur interessanti, ma anche collettivamente non rilevanti, vanno ad intasare la casella di posta elettronica.
Terzo sintomo. Seppure non espressa formalmente, filtra l'accusa che la RESFVG ha un'eccessiva propensione per la teoria, a discapito della pratica, del fare.

1 commento:

Giorgio Jannis ha detto...

Primo sintomo. Da quando la RESFVG ha visto la luce, ovvero il 24 aprile 2009 con l'approvazione definitiva del Protocollo di adesione alla rete da parte dell'Assemblea, hanno dato la loro adesione 20 soggetti.

Hanno aderito quelle persone che, presenti alle assemblee plenarie, hanno compreso lo scopo e le funzioni della RESFVG. Persone che rappresentano realtà locali di "altra economia", e costituiscono quindi i "nodi" che questa Rete intende coordinare nella loro azione e visibilità, senza assolutamente costituire un'entità di ordine gerarchico superiore (altrimenti la filosofia stessa di Rete va a farsi friggere)

Secondo sintomo. In questi giorni fioccano numerose le richieste di cancellazione dalla lista degli iscritti alla resfvg@gmail.com, quasi sempre con la motivazione che gli argomenti, pur interessanti, ma anche collettivamente non rilevanti, vanno ad intasare la casella di posta elettronica.

Le mailinglist esistono da decine di anni. Da sempre ogni singolo partecipante può intervenire sul proprio profilo, stabilendo se e quanta comunicazione ricevere dalle liste a cui è iscritto.
In ogni caso, da qualche giorno la quasi totalità degli iscritti alla lista riceve le comunicazioni in formato di sommario giornaliero, come riepilogo.
Ciascun iscritto può accedere al gruppo a questo indirizzo
http://groups.google.com/group/resfvg?hl=it

Terzo sintomo. Seppure non espressa formalmente, filtra l'accusa che la RESFVG ha un'eccessiva propensione per la teoria, a discapito della pratica, del fare.

Come ho detto sopra, l'azione territoriale spetta ai nodi della Rete. Alle Botteghe equosolidali, ai GAS, a chi si occupa di cittadinanza, di filiere corte, di sostenibilità ambientale, di benessere e qualità della vita.
RESFVG si occupa del coordinamento delle iniziative in previsione della costruzione di Distretti di Economia Solidale (ci sono chiare indicazioni tra i documenti del nostro Gruppo, e nelle linee d'azione della Decrescita), nonché delle attività di comunicazione e visibilità delle iniziative locali.
Sono comunque in fase di progettazione alcuni servizi di supporto alle realtà locali.

ho incollato qui quanto già da me espresso nella nostra mailinglist