Eravamo un'ottantina di persone ieri sera alla Casa del Popolo di Torre di Pordenone a seguire la presentazione del libro: "La società dei beni comuni", da parte di Paolo Cacciari, curatore dell'opera. L'iniziativa, partita dalla RESFVG, è stata condivisa da 14 associazioni in rappresentanza del mondo ambientalista, della cultura e della politica sensibili alla tematica oggetto dell'incontro. Dopo l'ampia presentazione di Paolo, è seguito un intenso dibattito che ha praticamente toccato i temi più sensibili oggi sul tappeto: inquinamento, salute, lavoro, ecc. La maggior parte degli interventi ha sottolineato l'importanza di fare rete per passare da battaglie a carattere difensivo a proposte e azioni che dimostrino come un'alternativa al consumo irresponsabile e alla privatizzazione dei beni comuni sia possibile. Il comitato provinciale per la difesa dell'acqua pubblica, che l'anno scorso ha raccolto in provincia di Pordenone oltre 6.000 firme, verrà ulteriormente aperto ad altre associazioni e cittadini, sia per promuovere la partecipazione al voto referendario dei cittadini, sia per concordare altre significative iniziative a tutela dei beni comuni. In particolare, tenuto conto che a primavera si andrà a votare anche per il rinnovo di importanti amministrazioni comunali (Pordenone, Cordenons, San Vito al Tagliamento, ecc.) sarà promosso a breve termine un incontro per avanzare proposte programmatiche a sostegno di buone pratiche e per verificare la possibilità di formare liste di cittadinanza in grado mettere all'odg delle stesse amministrazioni locali il tema della democrazia partecipativa. Per svincolarci dalla "dittatura del mercato" occorre ri-costituire comunità in grado di autosostenersi attraverso forme di economia solidale ed ecocompatibile. I beni comuni rappresentano il patrimonio necessario a realizzare tale forma di economia e la democrazia partecipativa è l'istituto attraverso il quale i cittadini responsabili formano insieme comunità.
Ferruccio
22 gennaio 2011
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