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24 giugno 2013

ULTIME DAL FORUM PER I BENI COMUNI E L'ECONOMIA SOLIDALE

Due belle notizie. 
La prima viene da Cormons, dove nei giorni scorsi è stata approvata all'unanimità la delibera comunale che recepisce la proposta del Forum rivolta a tutti i Comuni della regione. Cormons è quindi il quarto, dopo Romans d'Isonzo, Tramonti di sotto e Gorizia. Certo, riuscire a contare fino a 218, tanti sono i Comuni del Friuli Venezia Giulia, occorre tanta pazienza, ma se ci diamo tutti da fare, promuovendo la proposta nei nostri rispettivi luoghi di vita potremo tagliare prima il traguardo. 
Questo lavoro è comunque prezioso per fare cultura, per rendere propizio il clima necessario a far passare a Trieste, in Consiglio regionale, la proposta di legge sull'economia solidale che abbiamo predisposto in parallelo alla bozza di delibera comunale. 
E veniamo proprio a questo secondo importante obiettivo. Venerdì scorso, presso la sala Pasolini della sede della Regione a Udine, abbiamo tenuto un incontro con i Consiglieri regionali (qui il depliant) interessati ad accompagnare la legge nel suo iter di elaborazione. Erano presenti in 8: Elena Bianchi, Vittorino Boem, Franco Codega, Silvana Cremaschi, Alessio Gratton, Pietro Paviotti, Cristian Sergio, Andrea Ussai. Ma non basta. Altri 7 Consiglieri, pur non potendo partecipare, si sono dimostrati interessati a dare un loro aiuto.
Tutti gli intervenuti, nell'esprimere il loro apprezzamento per l'iniziativa, ne hanno segnalato la forte carica innovativa, ma che proprio per questa sua caratteristica richiede un salto cognitivo di grande ampiezza, l'abbandono di concetti e visioni dello sviluppo economico e sociale che fanno parte di un paradigma, di un immaginario, di una realtà tuttora prevalente, anche se in crisi (che noi riteniamo irreversibile). 

Si è quindi convenuto, prima di affidare la proposta ai tecnici affinché la traducano in un articolato di legge da trasmettere poi alle commissioni consiliari competenti, di far fare al testo proposto un percorso nei vari territori della Regione in modo che tutte le parti interessate  (cittadini, buone pratiche, Istituzioni locali, portatori di interesse) possano dire la loro; auspicabilmente si verrebbe a creare un clima favorevole grazie al quale il legislatore regionale recepirebbe i contenuti della proposta di legge senza stravolgerne la sostanza.

Infatti il pericolo è che come tante altre leggi il provvedimento venga spezzettato in tanti segmenti settoriali volti a soddisfare lo scambio politico di parte piuttosto che il meno redditizio "bene comune". 
Quindi, come Forum fisseremo le tappe di questo percorso, che sarà anche occasione per svolgere la ricerca-intervento sulle realtà distrettuali (buone pratiche e segmenti di filiere produttive) che abbiamo appena iniziato grazie alla collaborazione di Gaia Calligaris, che da tempo si interessa di economie altre.

I documenti relativi al lavoro del Forum dei Beni Comuni sono disponibili a questo indirizzo http://resfvg.blogspot.it/p/forum-resfvg.html 

10 dicembre 2012

2° incontro Forum regionale


SABATO 15 DICEMBRE 2012, alle ore 15, secondo incontro del Forum regionale per i beni comuni e per l’economia solidale. 


A UDINE, presso la Casa della gioventù della parrocchia di San Quirino in Via Cicogna (o in Via Gemona 60 se si entra attraverso la chiesa).


Continueremo i lavori avviati il 16 novembre a Zugliano per

  1. Dotarci di una Carta costitutiva del Forum
  2. Elaborare un Manifesto sui beni comuni e sull’economa solidale da proporre all’approvazione di tutti i Consigli Comunali del Friuli Venezia Giulia
  3. Elaborare una proposta di legge regionale per il sostegno a iniziative di economia solidale, facendo tesoro di altre analoghe iniziative avviate o già operanti in altre Regioni.

3 dicembre 2012

INCONTRO DEL FORUM DEI BENI COMUNI ED ECONOMIA SOLIDALE FVG

INCONTRO DEL FORUM DEI BENI COMUNI ED ECONOMIA SOLIDALE FVG

Facendo seguito alla riunione svoltasi venerdì 17 novembre, vi invitiamo a segnare in agenda il prossimo appuntamento, previsto per IL POMERIGGIO DI SABATO 15 DICEMBRE ALLE ORE 15 (luogo in via di definizione, seguiranno informazioni).


All'OdG:
- introduzione
- discussione nelle tre commissioni di lavoro che si riuniranno in parallelo
  1. la prima commissione per stilare la Carta costitutiva del Forum
  2. la seconda lavorerà sulla bozza di delibera da proporre ai Comuni del FVG
  3. la terza sulla proposta di legge regionale a sostegno delle buone pratiche di economia solidale
- restituzione in plenaria

Documenti utili al lvoro dei tre gruppi sono disponibili qui.

14 novembre 2012

Forum regionale per i beni comuni e per l'economia solidale

Venerdì 16 novembre, ore 17.30

Centro Balducci – Zugliano (UD)
La crisi economica, nonostante le promesse di ripresa della “crescita” che ormai da 5 anni economisti e politici si affannano a propinarci attraverso la ridicola metafora della “luce in fondo al tunnel”, continua ad aggravarsi e a spingere nell’area della povertà porzioni sempre più consistenti di cittadini.
Occorre allora ripensare profondamente al nostro modello di sviluppo, come ormai stanno sperimentando una moltitudine di buone pratiche: Gas e km 0, processi partecipativi, piccoli produttori che si convertono all’agricoltura biologica, orti solidali, ecc.
Ma tutto questo non basta: occorre fare rete per condividere un comune percorso di cambiamento. Il referendum sull’acqua ha dimostrato che insieme si può cambiare, che i cittadini sanno mobilitarsi quando si tratta di difendere i beni comuni, ora di nuovo sotto attacco nonostante l’esito referendario e la recente pronuncia della Corte Costituzionale che ne ha confermato la piena validità.

Per questo motivo riteniamo importante rilanciare una forte azione collettiva capace di incidere sulle decisioni che riguardano i cittadini di oggi e quelli di domani. Proponiamo quindi di incontrarci al Centro Balducci di Zugliano venerdì 16 novembre alle ore 17.30 per discutere le seguenti ipotesi di azione per i prossimi mesi:

  • Dotarci di una Carta costitutiva del Forum
  • Elaborare un Manifesto sui beni comuni e sull’economa solidale da proporre all’approvazione di tutti i Consigli Comunali del Friuli Venezia Giulia
  • Elaborare una proposta di legge regionale per il sostegno a iniziative di economia solidale, facendo tesoro di altre analoghe iniziative avviate o già operanti in altre Regioni.
Abbiamo definito le azioni proposte come ipotetiche in quanto riteniamo che la loro elaborazione vada fatta in forma partecipata, attraverso una successiva giornata di lavoro, da stabilire in tempi brevi.

Il motivo dell’urgenza di questa iniziativa è dettato dal fatto che occorre cogliere l’opportunità delle prossime elezioni regionali per aprire un confronto con tutte le forze politiche affinché si impegnino a inserire, come prioritari, nei loro programmi i temi dell’economia solidale e della difesa dei beni comuni. La proposta di legge regionale di cui al punto 3 può rappresentare la piattaforma unitaria e coerente del Forum, evitando di cadere nella trappola delle consultazioni separate, destinate a essere poco incisive o espedienti per creare consenso, senza alcun “vincolo di mandato”.

Precisiamo infine che, con questo invito la RES FVG intende svolgere una semplice funzione di facilitazione e di avvio del processo di costituzione del Forum, che ci piacerebbe consegnare alla partecipazione di tutti i movimenti e le associazioni che intendono impegnarsi in questo percorso, con modalità simili a quelle attivate per la campagna referendaria dello scorso anno.

Ci vediamo a Zugliano!

RES FVG

13 ottobre 2009

Rete ovunque

Per tutti quelli a cui Facebook torna comodo per sentire cosa si dice in giro, ecco l'indirizzo della pagina della Rete di Economia Solidale FVG: diventando fan è possibile per ognuno segnalare e pubblicare informazioni su iniziative o riflessioni o fotografie direttamente sulla pagina Facebook della ResFVG.

Condividete con i vostri amici e dite loro di condividere: è importantissimo venire a conoscenza di buone pratiche locali nei settori dell'altraeconomia e della sostenibilità ambientale, che spesso sono a due passi da casa e chi poteva immaginarlo? E invece.

17 aprile 2008

Risposta alla Lettera Aperta

Riportiamo qui, come post effettivo, il commento espresso da Toni Peratoner al messaggio riguardante la Lettera Aperta ai candidati.

Credo di interpretare la sensibilità di tutta la RES FVG nel ringraziare i candidati che, nella convulsa campagna elettorale appena conclusa, hanno voluto dedicare un po' della loro attenzione alla "Lettera aperta" sul nostro blog: nella fattispecie Giancarlo Tonutti, Giorgia Visintin, Malcom Gaiotto, Marko Marinčič, Michele Negro, Dino Mancarella.
Ci pare che le risposte al nostro appello siano del tutto sulla linea tracciata nei nostri incontri e nella bozza del documento elaborato, punto di partenza per la nostra esperienza. Riteniamo che il percorso, non facile, che ci siamo proposti, possa intercettare ancora sensibilità, valori, pensieri e azioni in tutto l'arco delle soggettività politiche (non solo e necessariamente istituzionali), che, sui temi che ci stanno a cuore, hanno lavorato, elaborato idee, sperimentato, creato consenso e sintonie.
Ci preme tuttavia rimarcare il nostro interesse per le ricchezze sociali e per le preziose risorse organizzative presenti sul nostro territorio regionale, che costituiscono di per sè un "corpo" con un'identità che crediamo non definibile con le categorie tradizionali (identità "inedita", secondo la definizione di E. Balducci), e che, per esperienza sul campo, sono capaci di riconoscere i veri e drammatici problemi della nostra epoca e nello stesso tempo di portare creatività, nuovi immaginari e cambiamento, soprattutto nella ricerca di altri modelli di democrazia, di sviluppo, di economia, di valorizzazione dell'ambiente e del territorio, declinati nella consapevolezza del "limite".
La nostra modalità di azione è ovviamente quella della partecipazione e della relazione "dal basso", ma rimaniamo aperti ai contributi di idee e azioni che provengano da soggetti istituzionali, in cui non siano ravvisabili interessi di potere.
Riteniamo infine che le reti di economia solidale possano essere uno dei modi per rifondare una prassi politica consapevole ed orientata al bene comune.

Toni Peratoner

25 marzo 2008

Decrescita e Elezioni2008

LETTERA APERTA AI CANDIDATI ALLE PROSSIME ELEZIONI POLITICHE ED AMMINISTRATIVE IN FRIULI VENEZIA GIULIA

Premessa
E' in via di costituzione la Rete di economia solidale del Friuli Venezia Giulia. Il documento base che illustra le motivazioni, gli obiettivi ed il percorso costitutivo di tale iniziativa può essere esaminato sul blog resfvg.blogspot.com.

Tale documento: "Costituzione della Rete di Economia Solidale del Friuli Venezia Giulia RESFVG", si apre descrivendo il motivo che porta diverse associazioni e persone già impegnate nella realizzazione e diffusione di buone pratiche a fare rete: "L'attuale sistema socio economico, egemonizzato dal mercato capitalistico, sta portando l'umanità verso il collasso ambientale, economico, energetico, sociale e politico. Soluzioni parziali non sono più percorribili in quanto i fattori di crisi sono ormai sistemici. Occorre rompere l'egemonia di tale modello economico, i cui obiettivi sono quelli di espandere all'infinito bisogni e consumi, di rendere "liquide", strumentali, le relazioni fra le persone e gli aggregati sociali. E' urgente immaginare insieme, progettare e costruire un nuovo sistema, in grado di offrire a noi tutti un percorso diverso e democratico di fare economia"solidale".

Le ragioni di un cambiamento
Da questa breve premessa si può facilmente comprendere il motivo per il quale il presente appello è rivolto indistintamente a tutti i candidati, poiché nessuno dei partiti sostiene esplicitamente ed in modo organico la necessità di uscire dalla logica della crescita indefinita che viene espressa sinteticamente attraverso la formula dell'incremento del PIL.
Pur con accentuazioni diverse - sul ruolo e sul peso delle politiche di welfare da adottare, sulle misure per affrontare la crisi ambientale ed energetica - tutte le formazioni politiche continuano a ritenere, di principio o di fatto, il mercato come principale motore di sviluppo del benessere materiale delle persone.

Non siamo contro il mercato, ma contro la sua egemonia materiale e sociale, nel garantire la sussistenza. Siamo invece convinti che la principale forma di organizzazione economica in grado di assicurare benessere materiale e psicologico, coesione sociale, rispetto dell'ambiente e delle risorse naturali finite sia rappresentata dai sistemi di reciprocità (la reciprocità è, ad esempio, il principio che accomuna tutti i soggetti del terzo settore e che connotava l'economia civile della scuola napoletana e lombarda del XVIII secolo: Genovesi,
Verri, Beccaria, Romagnoli, Cattaneo, Muratori).

Il mercato si basa sullo scambio, sulla competizione, sull'espansione infinita dei bisogni e quindi dei consumi. La sua logica è talmente pervasiva da aver incorporato, piegato, la società e le sue istituzioni all'economia. La forma economica, da mezzo per garantire la sussistenza, è diventata fine. E l'uomo il suo mezzo.
La reciprocità, basata sul dono, sulla cooperazione, sulla solidarietà, sulla mutualità già ora produce beni materiali e relazionali la cui evidenza economica è difficilmente percepibile, non esistendo un sistema di contabilizzazione che non sia mediato dalla moneta. Se lo si facesse (e non sarebbe per nulla difficile farlo), siamo convinti che il peso economico di questo sistema già ora sarebbe uguale se non superiore a quello prodotto dal mercato, e senza gravare quest'ultimo delle perdite dovute ai danni sociali ed ambientali che esso produce ed esternalizza. La reciprocità è quindi un sistema sociale ed istituzionale che incorpora l'economia, che la mantiene mezzo e non fine.
La reciprocità già oggi crea beni relazionali ad alto valore sociale aggiunto, compresa la fiducia, senza la quale lo stesso mercato (come ormai avviene sempre più spesso) corre il rischio di trasformarsi in una giungla che non premia i più bravi, i più innovativi ma i più spregiudicati. L'aumento dei beni relazionali è il primo passo decisivo per ridurre l'attuale propensione ai consumi superflui e compulsivi, ma divenuti necessari per anestetizzare la mancanza di senso delle nostre vite. Basti pensare al peso che ha oggi (anche in termini di sola spesa sanitaria) la depressione, evidente sintomo di tale mancanza di senso, della povertà di relazioni vere, profonde, non strumentali fra le persone.

La reciprocità può allo stesso tempo assicurare la produzione di beni materiali necessari alla sussistenza dell'uomo e del suo ambiente a condizione di avviare un grande processo di trasformazione della nostra organizzazione sociale, economica e territoriale. E' un compito certamente colossale, ma meno oneroso e rischioso degli effetti delle guerre che la natura, o le nazioni, possono scatenare a causa degli sconvolgimenti climatici o dell'esaurimento delle materie prime.

Poiché non riteniamo di essere utopisti o sprovveduti, ma semplicemente mossi dal principio di precauzione e di responsabilità, condividiamo con molti ormai, la proposta di avviare forme sperimentali di economia solidale, a partire dal territorio in cui viviamo. Gli effetti positivi si possono già apprezzare. Ad esempio, i Gruppi di acquisto solidale, limitandoci a quelli che si sono formati per l'acquisto di beni alimentari, stanno producendo una domanda che incentiva l'offerta dell'agricoltura e della zootecnia biologica locale. Questo processo di formazione di filiere corte (perché avvicinano produttore e consumatore) ha una pluralità di vantaggi di natura sistemica: valorizza le risorse locali, riduce i trasporti di merci e persone, responsabilizza produttori e consumatori, sviluppa forme di convivialità fra le persone.

La nostra azione è quindi orientata a sostenere lo sviluppo sul territorio di queste buone pratiche e di farle interagire affinché diventino progressivamente sistema. Questi sistemi territoriali sono definiti distretti e reti di economia solidale.

Il documento che abbiamo segnalato in premessa descrive, seppur succintamente, il percorso che intendiamo seguire.

L'appello
Il processo di conversione della nostra economia, che abbiamo descritto e che responsabilmente cerchiamo di promuovere dal basso, attraverso l'impegno diretto dei cittadini e delle loro forme organizzate, potrà accelerare i suoi tempi di realizzazione ed aumentare la sua efficacia se, parallelamente, troverà appoggio e coerenza nell'azione politico-amministrativa delle istituzioni pubbliche.

Chiediamo pertanto ai candidati e alle loro formazioni politiche:
  • di riconoscere la necessità, per fronteggiare la crisi ambientale e sociale innescata ed alimentata dal sistema economico di mercato, di far progressivamente crescere il sistema di economia solidale;
  • di perseguire tale obiettivo di crescita secondo un'ottica di tipo sistemico e di traguardarlo in orizzonte non solo di breve periodo. In questo modo sarà possibile immaginare un percorso di programmazione di interventi non episodici della pubblica amministrazione;
  • di coinvolgere i cittadini nei processi programmatori e decisionali, attraverso forme di reale democrazia partecipativa. Perché ciò si realizzi occorre assicurare la massima informazione e trasparenza della pubblica amministrazione, nonché prevedere e sostenere iniziative di autogoverno di servizi che i cittadini possono attivare secondo principi di reciprocità;
  • di orientare le politiche e le azioni dell'intero sistema pubblico e dei suoi enti strumentali a tutela dell'ambiente e dei beni comuni, al risparmio e all'autonomia energetica, all'obiettivo dello "zero rifiuti", al favorire il massimo sviluppo delle filiere corte per tutti i beni che possono essere prodotti e consumati nel territorio regionale;
  • di riconoscere l'utilità sociale delle buone pratiche e delle loro reti territorialmente organizzate coinvolgendole, al pari delle altre categorie socialmente ed economicamente significative, nelle scelte delle diverse amministrazioni e sostenendole con adeguati strumenti.