Due belle notizie.
La prima viene da Cormons, dove nei giorni scorsi è stata approvata all'unanimità la delibera comunale che recepisce la proposta del Forum rivolta a tutti i Comuni della regione. Cormons è quindi il quarto, dopo Romans d'Isonzo, Tramonti di sotto e Gorizia. Certo, riuscire a contare fino a 218, tanti sono i Comuni del Friuli Venezia Giulia, occorre tanta pazienza, ma se ci diamo tutti da fare, promuovendo la proposta nei nostri rispettivi luoghi di vita potremo tagliare prima il traguardo.
Questo lavoro è comunque prezioso per fare cultura, per rendere propizio il clima necessario a far passare a Trieste, in Consiglio regionale, la proposta di legge sull'economia solidale che abbiamo predisposto in parallelo alla bozza di delibera comunale.
E veniamo proprio a questo secondo importante obiettivo. Venerdì scorso, presso la sala Pasolini della sede della Regione a Udine, abbiamo tenuto un
incontro con i Consiglieri regionali (
qui il depliant) interessati ad accompagnare la legge nel suo iter di elaborazione. Erano presenti in 8:
Elena Bianchi,
Vittorino Boem,
Franco Codega,
Silvana Cremaschi,
Alessio Gratton,
Pietro Paviotti,
Cristian Sergio,
Andrea Ussai. Ma non basta. Altri 7 Consiglieri, pur non potendo partecipare, si sono dimostrati interessati a dare un loro aiuto.
Tutti gli intervenuti, nell'esprimere il loro apprezzamento per l'iniziativa, ne hanno segnalato la forte carica innovativa, ma che proprio per questa sua caratteristica richiede un salto cognitivo di grande ampiezza, l'abbandono di concetti e visioni dello sviluppo economico e sociale che fanno parte di un paradigma, di un immaginario, di una realtà tuttora prevalente, anche se in crisi (che noi riteniamo irreversibile).
Si è quindi convenuto, prima di affidare la proposta ai tecnici affinché la traducano in un articolato di legge da trasmettere poi alle commissioni consiliari competenti, di far fare al testo proposto un percorso nei vari territori della Regione in modo che tutte le parti interessate (cittadini, buone pratiche, Istituzioni locali, portatori di interesse) possano dire la loro; auspicabilmente si verrebbe a creare un clima favorevole grazie al quale il legislatore regionale recepirebbe i contenuti della proposta di legge senza stravolgerne la sostanza.
Infatti il pericolo è che come tante altre leggi il provvedimento venga spezzettato in tanti segmenti settoriali volti a soddisfare lo scambio politico di parte piuttosto che il meno redditizio "bene comune".
Quindi, come Forum fisseremo le tappe di questo percorso, che sarà anche occasione per svolgere la ricerca-intervento sulle realtà distrettuali (buone pratiche e segmenti di filiere produttive) che abbiamo appena iniziato grazie alla collaborazione di Gaia Calligaris, che da tempo si interessa di economie altre.