4 marzo 2008

Costituzione della Rete di Economia Solidale


Commentiamo liberamente il seguente documento (una sua versione estesa, comprensiva di note e glossario, si trova qui a destra, nella sezione Documenti utili)



Costituzione della Rete di Economia Solidale del Friuli Venezia Giulia “RESFVG”


L’orizzonte
L’attuale sistema socio economico, egemonizzato dal mercato capitalistico, sta portando l’umanità verso il collasso ambientale, economico, energetico, sociale e politico. Soluzioni parziali non sono più percorribili in quanto i fattori di crisi sono ormai sistemici.
Occorre rompere l’egemonia di tale modello economico, i cui obiettivi sono quelli di espandere all’infinito bisogni e consumi, di rendere “liquide”, strumentali, le relazioni fra le persone e gli aggregati sociali.
E’ urgente immaginare insieme, progettare e costruire un nuovo sistema, in grado di offrire a noi tutti un percorso diverso e democratico di fare economia“solidale”.

L’obiettivo
In Italia, come in altri Paesi, si stanno costituendo reti locali di buone pratiche, denominate distretti e reti di economia solidale.

Le buone pratiche (i nodi della rete), che si stanno moltiplicando anche nella nostra regione, possono iscriversi in un orizzonte di economia solidale solo se sapranno fare sistema, ovvero sostenersi reciprocamente e dotarsi di istituzioni in grado di offrire un contenitore tale da garantirne il sostegno e lo sviluppo. I distretti e la rete di economia solidale sono per l’appunto questo contenitore istituzionale.


Il percorso
1. I nodi del sistema.
Sul nostro territorio si stanno moltiplicando realtà che a diverso titolo possono definirsi buone pratiche
L’esperienza insegna che queste singole iniziative, se scollegate fra loro e prive di un comune progetto, corrono il rischio di essere riassorbite dal sistema, di esaurire la loro originaria carica ideale.
Questa constatazione ci suggerisce due caratteristiche fondamentali che devono connotare le imprese dell’economia solidale: la necessità di non superare soglie dimensionali tali da togliere ai soci una reale capacità di partecipazione democratica; l’esigenza di connettersi con altre realtà associative e produttive del territorio di insediamento.

2. La rete di primo livello. I distretti di economia solidale
Perché le singole pratiche facciano sistema, determinino un insieme di condizioni tali da produrre un’economia solidale, ecocompatibile, democratica, ove prevalga il principio di reciprocità occorre riscoprire il legame fra noi e l’ambiente in cui viviamo e da cui possiamo trovare sostentamento per i nostri bisogni di sopravvivenza (anche in caso di esaurimento del petrolio e di altre materie prime) e di relazione con gli altri.

Lo strumento che pensiamo viene comunemente definito “distretto di economia solidale”.

Per passare dall’economia formale, quella del mercato in cui siamo immersi e da cui dipendiamo in larghissima parte, all’economia sostanziale11, solidale, ecologicamente e socialmente sostenibile, il distretto rappresenta un laboratorio nel quale le buone pratiche impareranno a cooperare, a ridurre gradatamente la logica, il peso economico e sociale dello scambio con quello della reciprocità, del dono, della cooperazione.

Per queste ragioni il nostro sforzo, in questa prima fase, deve avere come scopo quello di dimostrare che il distretto di economia solidale è un modello, un prototipo in grado di offrire una soluzione “felice”, non socialmente traumatica, di riconversione sociale ed economica.
In Friuli Venezia Giulia ci proponiamo di individuare alcune aree territoriali in cui avviare prototipi di distretto, per creare una prima rete di sostegno, di scambio di esperienze.

3. Il secondo livello. La rete di economia solidale del Friuli Venezia Giulia
Il distretto, come si è definito, rappresenta la prima rete di relazioni necessarie ad assicurare gran parte dei bisogni primari e relazionali delle persone. Ma, per altri bisogni e relazioni, per una maggiore efficacia del sistema, occorre andare a scale territoriali superiori. Per questo si ipotizza, in questo nostro contesto, un livello di scala regionale (ad una sorta di consorzio fra distretti), che chiamiamo rete di economia solidale del Friuli Venezia Giulia.


Finalità e forma della Rete di economia solidale
Se la configurazione finale della Rete regionale sarà quella del “consorzio” fra i distretti, ciò potrà aversi solo quando l’intero o gran parte del territorio regionale sarà distrettualizzato.

Nel frattempo pensiamo ad un organismo provvisorio, composto da soggetti collettivi, al quale affidare i seguenti compiti:
  • sostegno e sviluppo delle buone pratiche e dei distretti di economia solidale sull’intero territorio regionale;
  • diffusione delle informazioni, della conoscenza e della cultura dell’economia solidale all’intera collettività regionale e alle sue istituzioni pubbliche;
  • rappresentanza dell’economia solidale.

Per poter svolgere le prime due funzioni, occorrono competenze e mezzi non reperibili attraverso il solo ricorso al contributo degli associati. Convinti che l’azione svolta dalle buone pratiche e dalle loro reti riveste, ed in misura sempre crescente, assumerà una forte valenza di pubblico interesse (economico e sociale) riteniamo legittimo chiedere esplicitamente (e senza contropartite più o meno esplicite) alle principali istituzioni pubbliche il riconoscimento della RESFVG ed il suo sostegno finanziario e normativo.


Forma della Rete di economia solidale
Per giungere alla costituzione di quella che abbiamo chiamato istituzione provvisoria occorre passare attraverso una fase costituente, che avrà il compito:
  • di raccogliere le adesioni di tutti i soggetti interessati;
  • di stilare la “Carta” della Rete e portarla all’approvazione dell’Assemblea costituente;
  • di eleggere gli organi di governo, stabiliti dalla Carta medesima.

________________

Gli appuntamenti
Sabato 15 marzo a Palmanova, ore 9.30, presso il Meeting Point San Marco (entrata a fianco del Duomo, nella piazza centrale): assemblea costituente.
L’assemblea costituente decide data, luogo e modalità di convocazione dell’assemblea generale di costituzione della Rete.



3 commenti:

RivoluzioneMorbida ha detto...

Il 40 circa abbiamo partecipato non senza dibattito. Davvero grazie al contributo di tutti. Sarà un processo difficile ma mi sembra che le basi ci siano.

Un forte abbraccio a tutti e... buona RESFVG ;-)

Giorgio Jannis ha detto...

Si parte.

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti
vi consiglio questi siti per il COHOUSING ed anche un libro con il dvd incorporato : COHOUSING E CONDOMINI SOLIDALI di Matthieu Lietaert edito da AAM terranuova...sì proprio quello della rivista. Il costo è di 18.00 euro.

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Un grazie a quelli che già collaborano e a quelli che collaboreranno....un caro saluto
Mara G.