Nonostante le numerose assenze per l’accavallarsi di impegni associativi, istituzionali, ecc. eravamo in buon numero, la sera dell’11 dicembre 2009, alla trattoria Vecchio Stallo di Udine a discutere di programma e azioni per l’anno entrante.
In estrema sintesi, abbiamo discusso e deciso su tre punti:
In estrema sintesi, abbiamo discusso e deciso su tre punti:
- raccogliere informazioni propedeutiche alla costituzione di una struttura di supporto, di servizio alle attività della Rete e dei suoi nodi;
- ristrutturare e potenziare il blog, per renderlo più attraente e funzionale alle attività della Rete
- convocare la prossima Assemblea venerdì 22 gennaio 2010.
Punto 1.
Tutti d’accordo sulla necessità di dotarci di una struttura che disponga di mezzi finanziari ed umani atti a sostenere con maggior efficacia le attività della Rete.
A questo proposito è riemersa la dialettica interna fra struttura leggera e struttura pesante. La prima ipotesi è sostenuta da quanti attribuiscono alla Rete la funzione, peraltro imprescindibile, di essere un luogo di elaborazione, condivisione e distribuzione delle conoscenze necessarie all’attività dei singoli nodi. La seconda ipotesi prevede il graduale sviluppo di un ventaglio più ampio di funzioni: elaborazione di studi e progetti; stimolo e sostegno alla nascita di nuovi nodi e sotto reti; decollo dei distretti territoriali di economia solidale.
In conclusione si è convenuto, una volta raccolte le informazioni su alcune esperienze di “successo” maturate in altre parti d’Italia (MAG, Banca etica, ecc.) di proporre alla prossima Assemblea la costituzione di un piccolo gruppo di lavoro al quale affidare il compito di elaborare una proposta ad hoc.
Punto 2.
La proposta è nata a seguito di una lunga discussione sulla natura della Rete e, in particolare, sul ruolo e sulla portata che oggi ha assunto il web nel creare e ampliare a dismisura le connessioni fra persone, fino ad ipotizzare l’emergere di nuove forme comunitarie, con propri linguaggi, immaginari, conoscenze, relazioni.
Anche in questo caso il confronto è rimasto aperto e la linea di mediazione si è concretizzata attraverso la costituzione di un secondo gruppo di lavoro (Giorgio, Mara, Paolo) che porterà alla prossima assemblea una proposta di ristrutturazione del blog (e di altri Luoghi digitali, a esempio la nostra pagina su Facebook), come parte di un più ampio progetto di comunicazione della Rete al proprio interno e nei rapporti con il “mondo”.
Conclusioni
Come si può facilmente cogliere, la discussione su entrambi gli argomenti ha messo in evidenza il filo rosso che li unisce: che cosa è una rete.
Su una cosa siamo stati tutti d’accordo: la Rete, specie se intende essere democratica, non deve essere concepita come una super associazione che espropria il protagonismo dei nodi, a condizione che questi ultimi siano a loro volta democratici, aperti, desiderosi di cooperare con tutti gli altri nodi della Rete.
In sintesi, si tratta di riaffermare, approfondire, introiettare quanto abbiamo già definito nel Protocollo costitutivo della RESFVG.
Pubblichiamo questo resoconto come post, invitando presenti e assenti all’Assemblea a fare i loro commenti, rettifiche e proposte, senza timore di essere giudicati o con la presunzione di saper giudicare. Navighiamo tutti in un mare fino ad ora sconosciuto, quello dei rischi globali ai quali per ora stiamo dando risposte parziali, spesso contraddittorie, altre colorate di verde (green economy) per camuffare l’intento di continuare a fare affari sulla pelle dei più deboli: ambiente, popoli, persone, generazioni future. L’approdo al quale tendiamo è una società ed una economia solidali; per questo dobbiamo imparare gli uni dagli altri a remare insieme.
Tutti d’accordo sulla necessità di dotarci di una struttura che disponga di mezzi finanziari ed umani atti a sostenere con maggior efficacia le attività della Rete.
A questo proposito è riemersa la dialettica interna fra struttura leggera e struttura pesante. La prima ipotesi è sostenuta da quanti attribuiscono alla Rete la funzione, peraltro imprescindibile, di essere un luogo di elaborazione, condivisione e distribuzione delle conoscenze necessarie all’attività dei singoli nodi. La seconda ipotesi prevede il graduale sviluppo di un ventaglio più ampio di funzioni: elaborazione di studi e progetti; stimolo e sostegno alla nascita di nuovi nodi e sotto reti; decollo dei distretti territoriali di economia solidale.
In conclusione si è convenuto, una volta raccolte le informazioni su alcune esperienze di “successo” maturate in altre parti d’Italia (MAG, Banca etica, ecc.) di proporre alla prossima Assemblea la costituzione di un piccolo gruppo di lavoro al quale affidare il compito di elaborare una proposta ad hoc.
Punto 2.
La proposta è nata a seguito di una lunga discussione sulla natura della Rete e, in particolare, sul ruolo e sulla portata che oggi ha assunto il web nel creare e ampliare a dismisura le connessioni fra persone, fino ad ipotizzare l’emergere di nuove forme comunitarie, con propri linguaggi, immaginari, conoscenze, relazioni.
Anche in questo caso il confronto è rimasto aperto e la linea di mediazione si è concretizzata attraverso la costituzione di un secondo gruppo di lavoro (Giorgio, Mara, Paolo) che porterà alla prossima assemblea una proposta di ristrutturazione del blog (e di altri Luoghi digitali, a esempio la nostra pagina su Facebook), come parte di un più ampio progetto di comunicazione della Rete al proprio interno e nei rapporti con il “mondo”.
Conclusioni
Come si può facilmente cogliere, la discussione su entrambi gli argomenti ha messo in evidenza il filo rosso che li unisce: che cosa è una rete.
Su una cosa siamo stati tutti d’accordo: la Rete, specie se intende essere democratica, non deve essere concepita come una super associazione che espropria il protagonismo dei nodi, a condizione che questi ultimi siano a loro volta democratici, aperti, desiderosi di cooperare con tutti gli altri nodi della Rete.
In sintesi, si tratta di riaffermare, approfondire, introiettare quanto abbiamo già definito nel Protocollo costitutivo della RESFVG.
Pubblichiamo questo resoconto come post, invitando presenti e assenti all’Assemblea a fare i loro commenti, rettifiche e proposte, senza timore di essere giudicati o con la presunzione di saper giudicare. Navighiamo tutti in un mare fino ad ora sconosciuto, quello dei rischi globali ai quali per ora stiamo dando risposte parziali, spesso contraddittorie, altre colorate di verde (green economy) per camuffare l’intento di continuare a fare affari sulla pelle dei più deboli: ambiente, popoli, persone, generazioni future. L’approdo al quale tendiamo è una società ed una economia solidali; per questo dobbiamo imparare gli uni dagli altri a remare insieme.
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