"La frequenza del Master in Medicina delle Migrazioni, delle Emarginazioni e delle Povertà mi ha messo di fronte a una realtà, in cui appariva del tutto evidente che una buona medicina, buoni farmaci e persino una buona organizzazione sanitaria non erano sufficienti a mantenere in buona salute le persone che si trovavano in una delle condizioni su cui era tematizzato il master: i migranti, gli emarginati e i poveri. Al contrario risultava chiaro anche scientificamente, che la salute in queste persone era in larga misura determinata dal contesto sociale e psicosociale, culturale ed antropologico, politico ed economico, in cui esse vivevano. Così alla fine del primo anno, al momento di chiedere la tesi, mi sono chiesto se una società fondata sulla decrescita, in particolare secondo l'interpretazione che ne dà Serge Latouche, e su una concezione di povertà quale quella offerta da Majid Rahnema, autori che avevo studiato e approfondito negli anni, avesse qualcosa da dire nell'ambito delle possibili alternative al modello socio-economico nel quale attualmente viviamo e di cui stiamo sperimentando l'inadeguatezza e alla fine il fallimento."
Qui oppure qui sotto trovate la tesi della sua dissertazione finale
Nessun commento:
Posta un commento