Centrali a biomasse a Gorizia e Staranzano, libro bianco sui “gravi danni ambientali”
“Installazioni che non comportano nessun beneficio per gli abitanti, con un impatto ambientale che viene sottovalutato da gestori e autorità, senza alcuna ricaduta occupazionale sul territorio”. Si parla di centrali a biomasse. E in particolare dei nuovi impianti che verranno realizzati a Gorizia e a Staranzano: 34 Mw il primo, 55 il secondo.
Il progetto goriziano ha già incassato la secca opposizione di Legambiente, che fa notare come il progetto sia stato “tenuto nascosto” e ricorda l’enorme impatto ambientale prodotto dalla produzione e dal trasporto dell’olio vegetale che alimenterà la centrale. Rifondazione comunista e Pdci rincarano la dose sottolineando “l’assoluta mancanza di democrazia e trasparenza nella vicenda. Vogliamo quindi innanzitutto capire se tale procedura sia legittima. Non comprendiamo, peraltro, come sia possibile che il Quartiere di Sant’Andrea abbia espresso parere favorevole. Secondo le nostre prime informazioni, e viste anche le dichiarazioni alla stampa del promotore Fiannaca, sarà necessario un notevolissimo traffico di di mezzi per il trasporto dell’olio di palma, importato in genere dall’Indonesia, con notevole danno ambientale”.
A Staranzano manca solo qualche dettaglio all’apertura del cantiere e l’opposizione del comitato “Staranzano partecipa” si fa sempre più forte. Tanto da arrivare alla redazione di un vero e proprio libro bianco sulla centrale a olio vegetale di Staranzano.
Ma cosa prevede il progetto in termini finanziari? Dietro le centrali c’è un giro di soldi di non poco conto per una realtà di 7mila abitanti. Nelle casse del Comune di Staranzano entrerà un’una tantum di 80mila euro, prevista nell’accordo tra la società e l’amministrazione comunale. Oltre a ciò sono previste opere di mitigazione ambientale, il controllo e la verifica di filtri e sistemi di controllo delle emissioni, oltre a un contributo di 200 mila euro all’anno per i “disagi” causati dall’impianto. Tra questi, solo per citare i più visibili, una ciminiera di 40 metri che svetterà a poca distanza dal parco dell’isola della Cona svetterà e il canto degli uccelli coperto da emissioni acustiche di 95 decibel.
fonte: Bora.la
1 commento:
E' certamente buona cosa continuare a denunciare simili installazioni, in nome del cosìdetto risparmio enrgetico.
giovanni ferro
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