In una intervista apparsa su "la Repubblica" del 7 dicembre scorso, alla domanda dell'intervistatore: "La parola paesaggio si porta appresso, inevitabilmente, la parola clima. E su questo fronte anche i più recenti incontri internazionali dimostrano come le più funeree previsioni non producano mai scelte politiche conseguenti", il poeta Andrea Zanzotto così risponde: "Può essere, molto semplicemente, che non si voglia credere alla catastrofe, già ampiamente provata, perchè è più comodo ingannarsi, illudersi. Oggi sembrano tutti sopraffatti dal fascino dall'autoinganno. E finiscono per voler lucrare anche sul proprio funerale."
Ulrich Beck, sociologo tedesco esperto degli effetti della globalizzazione, ha coniato due slogan, due formule sintetiche da coniugare insieme: "pensare globale, agire locale" e: "non esistono soluzioni biografiche (personali) a contraddizioni sistemiche".
E, per finire, don Milani: "ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l'avarizia."
8 dicembre 2009
Perché fare rete. Spunti per un dibattito in occasione della prossima assemblea della RESFVG dell’11 dicembre 2009
Pubblicato da
ferruccio
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